Dimmi che blu sei e ti dirò quando sei nato (più o meno)
La recente scoperta del YInMn Blue, anche se oltremodo costoso (€148.52 per 40ml), è una gioia per artisti -sempre tra i primi ad accogliere le novità-, ma anche per i diagnosti!
L’analisi del tipo di pigmento usato è infatti da sempre molto utile per la datazione e la provenienza di un dipinto.
Il Lapislazzuli per esempio è un’invenzione medievale, Teofilo, che scrive nel 1120, non lo nomina: il suo blu è azzurrite. Mentre Cennino Cennini lo conosce bene.
Ma il Lapis perde la sua purezza nella pittura ad olio. Perde quindi anche parte del suo fascino ed il suo impiego si riduce via via che si impone il nuovo medium.
Fuori dall’Italia era comunque già usato pochissimo. In pochi, infatti, potevano permetterselo. Uno fu Dürer, che però si lamentò assai del prezzo (100 volte quello degli altri pigmenti)!
Per secoli gli azzurri restano comunque un articolo di lusso. Smaltino e blu Verditer erano economici, ma la sola, blanda, alternativa alla tonalità del lapis rimaneva l’Indaco.
La situazione cambiò verso il 1705, quando fu scoperto il Blu di Prussia. Ebbe un grandissimo successo, ma poteva ancora veramente sostituire il Lapis.
Nonostante nel 1802 fosse stato scoperto il Blu Cobalto, fu, incredibilmente, Goethe, a notare che nei forni per la calce italiani si trovavano depositi azzurri, e a suggerire che forse qualche procedimento simile poteva essere utile a sintetizzare un Lapislazuli artificiale.
Nel 1842 la Société d’Encouragement per l’industrie Nationale offrì un premio di ben 6000 franchi a chi l’avesse prodotto per primo. Trovata la formulazione, nel 1870 divenne il colore blu standard. Ma niente, anche se il 1935 portò con sé due nuovi pigmenti: il Monastral Blue e il Blu di Manganese, il blu perfetto ancora non era stato inventato.
Il pittore Yves Klein tra il 1945 e il 1955 circa si rivolse ad un produttore, convinto che si potesse fare di meglio. Brevettò così l’International Klein Blue, dove però la vera novità era il legante.
Adesso abbiamo il nuovo YInMn Blue. E la storia dell’arte continua ad andare di pari passo con quella della tecnica.
(Anna Pelagotti)