Gen 17, 2021

Mai dipinti hanno suscitato più dubbi di autenticità quanto quelli attribuibili ad Amedeo Modigliani.

Anche quando sono firmati, con “provenance” illibate, il dubbio aleggia.

Per anni si è accettato come autentico un dipinto solo se accompagnato dall’expertise di pochissimi “connoisseur”, spessissimo senza alcun corredo scientifico o, se esistente, solo autoreferenziale.

Le opinioni pronunciate da questi “nomi”, anche con un fil di voce, potevano, e lo hanno fatto, decretare la fortuna o l’oblio di un dipinto.

I dipinti di Modigliani sono da anni  oggetto di studi, a volte anche pseudo-matematici, sulle proporzioni dei volti o la precisa distanza degli occhi. Ma quali siano i parametri che stabiliscano un Modigliani autentico o meno ancora è ancora poco chiari o comunque considerato appannaggio di pochissimi.  Si è voluto creare  un monopolio che di tutto sa tranne che di trasparente e scientifico.

Ma, forse anche grazie ai tanti scandali, la situazione sta cambiando. Presto ci sarà un nuovo database da studiare, nuovi elementi da apprendere!

Per la prima volta le indagini su un numero consistente di Modigliani saranno presentate in una mostra, saranno condivise. Avremo una pietra di paragone certificata.

Grazie ad una poderosa campagna diagnostica eseguita dal C2RMF su 27 dipinti, tra i quali due copie, e tre sculture, tutti di collezioni pubbliche, saranno divulgati i segreti del pittore livornese. Potremo osservare tutto nella mostra che aprirà il prossimo febbraio (si spera) e ascolteremo con attenzione tutto quello che verrà esposto durante il Symposium del 17-18 marzo.

Iniziando da Antonia (nell’immagine un collage delle indagini)