Era una notte buia e tempestosa
Lavori in corso sulla Cupola del Duomo di Firenze
La notte tra il 26 e il 27 gennaio 1601 non deve essere stata così serena.
Un violentissimo fulmine colpì la palla del Verrocchio che sovrasta la cupola del Duomo di Firenze, la sbalzò e la fece cadere dove una lapide ancora ricorda il punto di impatto. L’impressione fu enorme. Si pensò alla fine del mondo.
Ma i lavori di ripristino seguirono immediatamente: la lanterna venne restaurata, la palla ricollocata il 21 ottobre 1602. Tempi strettissimi, considerando che i lavori non dovevano essere banali, dato che l’elevazione totale dell’intera struttura è di 116,50 metri, e la palla pesa 18 quintali.
Prima della messa in opera di un parafulmini, nel 1859, la cupola di Santa Maria del Fiore era stata colpita ben 27 volte, con una media di una volta ogni 15 anni. E tali occorrenze, come si può immaginare, spesso comportavano danni alla struttura della lanterna.
Dettagli su come si faceva ad intervenire a volte emergono dove non te l’aspetti. Ad esempio nel “Assunzione della Vergine”, di Santi di Tito, conservata presso la Chiesa del Carmine di Pisa.
Nel disegno preparatorio,visibile nella riflettografia realizzata da Art-Test, si nota infatti una sorta di gru disegnata sul lato destro della lanterna, gru che poi sparisce nella pittura. Quindi la gru era visibile al momento della realizzazione del disegno ma non quando si passò alla pittura. Questo dettaglio potrebbe dunque aiutare la datazione del dipinto, sia per quanto riguarda la sua ideazione, e quindi la realizzazione del primo underdrawing, che per quanto riguarda la pittura finita.
Ma la gru che vediamo potrebbe essere quella presente sulla lanterna in seguito al fulmine del 1601? I dettagli riconoscibili della gru disegnata nel dipinto in esame, non permettono di riconoscerne con esattezza la tipologia. Sappiamo con certezza che macchine con argani e carrucole erano già conosciute e utilizzate al tempo della costruzione della cupola.
Nonostante Brunellleschi non abbia lasciato descrizioni delle macchine da lui adoperate, (che furono in molti casi inventate e realizzate ad-hoc), molti disegni (tra cui vi mostriamo quello di Leonardo) mostrano come avesse fatto utilizzo di gru, e come queste siano state utilizzate, anche dopo la sua morte, dalle maestranze che portarono a compimento il progetto. Si sa anche che era stata progettata ad esempio una gru appositamente per la lanterna. Ma il disegno eseguito da Gherardo Mechini nel 1601 mostra una grande impalcatura che circonda tutta la struttura. Quindi o la pala del Carmine è stata realizzata quando ormai l’opera di restauro era al termine, o si tratta di un’altra quasi fine del mondo.
(Anna Pelagotti)