La Madonna del latte … e delle sorprese
La Madonna del latte di Bartolomè Esteban Murillo, datata intorno al 1675, può annoverare tra i suoi numerosi estimatori Gustave Flaubert che, dopo aver compiuto un viaggio a Roma nel 1851, ne parlava in questi termini: «Sono innamorato della Vergine di Murillo della Galleria Corsini. La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti». Lo scrittore francese aveva colto la grande intensità di una composizione apparentemente semplice ma di grande forza espressiva.
Ciò che non aveva potuto cogliere è invece quello che solo le attuali indagini diagnostiche possono cogliere!
In occasione del recente restauro il dipinto è stato sottoposto per la prima volta a studi scientifici che hanno rivelato la presenza della figura di un Santo, quasi certamente San Francesco in preghiera, al di sotto della figura della Vergine. Il riuso delle tele di per sé non rappresenta una novità, anzi, sia in pittura che in scultura la consuetudine del “riciclo” di materiali e supporti si perde nella notte dei tempi. Ma qui avviene qualcosa di eccezionale, ovvero le parti del disegno precedente sono impiegate come base per una nuova figura, le pieghe del saio del Santo vanno a formare il panneggio della gamba della Madonna.
Le sorprese che le opere ancora non indagate potrebbero rivelare, sono così tante da non essere quantificabili!
Attendiamo intanto con curiosità la presentazione della Madonna del latte restaurata che è prevista per aprile!
