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Autenticazione e attribuzione opere d’arte
“Oh, riuscissi a scoprire la verità con la stessa facilità con la quale riesco a smascherare il falso!”.
“Utinam tam facile vera invenire possim quam falsa convincere”
La speranza di scoprire un capolavoro perduto è il sogno di molti. E succede. Ad esempio non è raro che opere d’arte in passato respinte come copie, si scoprano essere autentiche e avere enorme valore.
Abbiamo anche noi contribuito ad alcune di queste scoperte, come la Perla di Modena di Raffaello, il San Gerolamo di Caravaggio ed altre, ora in collezioni private.
Quello che è sicuro è che nessuna scoperta può oggi prescindere dalla diagnostica scientifica.
Quello che non succede è che copie, versioni o veri e propri falsi sostengano a lungo un’attribuzione errata.
Attribuire un originale è molto più complesso che scoprire un falso
In entrambi i casi è necessaria un’indagine scientifica seria ed accurata, e un laboratorio con una adeguata esperienza e attrezzatura. Non basta acquisire dati o immagini. Una corretta interpretazione è fondamentale, e per questa sono necessari competenza ed esperienza.
C’è chi si fa sedurre da chi propone attribuzioni improbabili, arrampicandosi sugli specchi o ignorando evidenze scientifiche. Si perdono così soldi ed energia, come testimoniato da moltissimi casi.
Soprattutto in passato era facile produrre un certificato di autenticità basato soltanto sull’impressione del connoisseur, senza che questi rischiasse niente nel caso le analisi svelassero che si trattava di un falso.