GianLorenzo Bernini, di padre sestese e madre napoletana, nato il 7 dicembre 1598 fu un artista straordinario, un genio del barocco. Fu un talento precoce, probabilmente anche grazie alla frequentazione della bottega del padre, che era un colto scultore di una certa fama, sua ad esempio la fontana della Barcaccia a Roma.
Gian Lorenzo riesce però ad arrivare a risultati mai raggiunti prima. Si serve di una serie di strumenti e di una procedura che non ammette errori e realizza sculture raffinatissime.
Ma non solo, è anche urbanista, architetto, pittore, scenografo e commediografo. Ebbe un enorme successo in vita e dominò la scena europea per più di un secolo anche dopo la morte.
Fin qui l’artista. L’uomo si è dimostrato molto meno virtuoso. Gian Lorenzo bastonò il fratello con un’asse di ferro, sino a rompergli due costole (ma pare che l’avrebbe ucciso se non fosse stato per l’intervento di alcuni passanti) per vendicarsi di una sua supposta relazione con Costanza Bonarelli, di cui era l’amante. Non solo, Bernini ordinò a un servo di sfregiare Costanza con un rasoio.
Costanza era sposata e fu condannata per adulterio e costretta ad entrare in convento. Bernini fu solo condannato ad una multa, 3000 scudi, che fu presto condonata.
Di questa orribile vicenda rimane lo straordinario busto realizzato da Bernini, che raffigura Costanza in tutta la sua bellezza. L’unica scultura che sappiamo Gian Lorenzo non produsse per vendere o perché fosse esposta in pubblico, ma per piacere personale.
Chissà se Bernini si pentì della violenza contro una donna coraggiosa e resiliente che seppe comunque riscattarsi e, scontata la pena in convento, diventare una mercante di sculture di un certo successo, assicurando a sé e alla figlia una vita dignitosa in una residenza prestigiosa e piena di arte.
Nell’immagine: Gian Lorenzo Bernini, Costanza Bonarelli Piccolomini, Museo del Bargello, Firenze