5 December
Probabilmente la prima risposta di molti. Eppure sicuramente conoscete almeno uno dei suoi dipinti. Perché fu molto prolifico e pure molto bravo. Lo ammirava Vasari (che lo menzionò ancora vivente) e in fondo lo stimava anche Tiziano che lo aveva soprannominato Santi di «Tiritititotò Matitatoio», con l’accento sulla Matita che Santi usava per disegnare e che Tiziano aveva rinnegato a vantaggio delle pennellate di colore. Santi di Tito era infatti un eccellente disegnatore, ritrattista, pittore ed architetto.
Nacque il 5 Dicembre 1536 e si trovò a dipingere in piena Controriforma. Nonostante fosse allievo di Bronzino, si pensa, deve rinnegare la sua “maniera” e realizzare composizioni secondo i nuovi dettami. Non era un ribelle, teneva famiglia e fece bene il suo mestiere, con una bottega grande e prolifica con aiutanti di vario livello. Diceva di sé che aveva un pennello per tutte le tasche.
E la sua tecnica pittorica varia di conseguenza, a seconda delle opere, da una superficie smaltata e raffinatissima a un ductus più veloce e quasi abbozzato, con l’utilizzo della preparazione bruna per i mezzi toni.
Era fiorentino, e lavorò per tutti i grandi committenti, pubblici e privati, nell’ambito del rinnovamento post tridentino, in città ma anche fuori, fino anche per il Papa in Vaticano
Avendo vissuto e lavorato moltissimo alla fine sembra quasi impossibile che il suo dipinto che tutti conosciamo sia il ritratto di Machiavelli.