Nel 2006 esce “Il Caravaggio perduto”, di J. Harr. Il volume parla del ritrovamento di un dipinto di Caravaggio di cui si erano perse le tracce da secoli. I protagonisti sono un grande storico dell’arte e una neolaureata romana, che scopre nell’archivio inaccessibile e dimenticato della famiglia Mattei, a Recanati, la prova che un originale di Caravaggio (la Cattura di Cristo: Gesù circondato da soldati e baciato da Giuda) era stato venduto nel 1802, con un’attribuzione errata, a un gentiluomo scozzese. Non è una fiction, è più o meno la cronaca di quello che è avvenuto qualche decina di anni fa.
E così la versione ora a Dublino, assurse ad originale, dopo essere entrata in collezione come Gerardo delle Notti. Un soggetto splendido di cui esistono numerosissime versioni.
Una ora è esposta a Palazzo Pitti, e un nuovo volume, La Cattura di Cristo da Caravaggio Un recupero per le Gallerie degli Uffizi, ed Sillabe, raccoglie gli studi, storico artistici e scientifici effettuati sulla tela precedentemente in deposito presso la Caserma Baldissera dei Carabinieri a Firenze.
Grazie alle accurate ricerche che costituiscono il cuore del volume, è stato possibile accertare la provenienza della tela dal castello lorenese di Commercy, non lontano dal Musée des Beaux-Arts di Nancy dove è custodita un’Annunciazione di Caravaggio probabilmente commissionata dal Duca di Lorena.
Lo stesso castello da cui arrivarono a Firenze, nel 1737 quando gli Asburgo-Lorena presero la reggenza del Granducato di Toscana, anche altre opere destinate alle collezioni granducali fiorentine.
Le analisi scientifiche sul dipinto sono state realizzate da Art-Test e ci hanno riservato numerose interessantissime sorprese, a partire da una versione diversa del soldato, ora nascosta e rivelata dalla radiografia. Una cosa è certa, sentiremo ancora parlare di questo dipinto. Restate sintonizzati!