L’ultimo Botticelli in asta?

Gen 24, 2022

Le analisi sull’Uomo dei Dolori infiammano il dibattito sull’attribuzione

Uno degli ultimi dipinti del pittore fiorentino ancora in mano di privati sarà venduto all’asta “Master Paintings and Sculpture”, Sotheby’s New York, il 27 gennaio 2022.

A poche settimane dalla vendita, forse a smentire le voci di “bassa qualità”, “incompatibile con la mano del maestro”, sono stati resi pubblici gli studi scientifici effettuati sull’opera, che hanno rivelato un sorprendente disegno sottostante: diversi pentimenti ed un inedito: una Madonna con il Bambino, emersa sotto i vari strati di pittura, e scoperta grazie alla riflettografia.

Nella scheda descrittiva del lotto di Sotheby’s si datata l’opera intorno al 1500, quindi nella tarda età di Botticelli, circa 55 anni. Non dovrebbe quindi essere neppure un’opera immatura e giovanile, come avevano sostenuto altri.

Gesù è realizzato con pennellate delicate di rosa e marrone su toni cremosi. Si notano le incisioni sulla croce tridimensionale sopra la testa del Cristo. Pratica comunemente utilizzata da Botticelli, e da molti altri artisti rinascimentali: i confini della parte pittorica venivano incisi per ottenere delle linee guida nella realizzazione di alcuni elementi geometrici della composizione.

Attraverso la riflettografia, sono poi evidenti diverse modifiche apportate all’artista stesso durante l’esecuzione dell’opera come la disposizione delle spine della corona nella tempia, il cambio di posizione delle sopracciglia, lo spostamento dell’ovale del viso e lo spostamento in basso della ferita sul fianco. Sono importanti i ripensamenti anche nelle mani di Cristo: il dito medio della mano sinistra era inizialmente pensato visibile, fuori dalla ferita aperta, come è evidente il ripensamento del pollice.

Ma le sorprese non finiscono qui. Si scorgono infatti dei tratti di un disegno, realizzato solo parzialmente e non connesso al Cristo: il pannello era stato, evidentemente, concepito per un’immagine completamente diversa.

Capovolgendo l’immagine infrarossa, la composizione diviene più leggibile, appaiono evidenti i contorni delle figure della Madonna e del Bambino in atteggiamento tenero: le loro guance si toccano, un’idea derivante della Vergine Eleousa (di “tenerezza”), originaria della tradizione greca e che molti pittori rinascimentali hanno riutilizzato.
La testa del Bambino è rivolta verso l’alto, sorretta dalla mano della Madonna, appaiono evidenti le pieghe del manto che sono nette e fitte.

Una posa compositiva tipica di Botticelli e della sua bottega, un caposaldo della produzione Botticelliana, che fu abbandonato a vantaggio della composizione attualmente visibile, per motivi ancora oscuri.

Nella parte inferiore del disegno, si distinguono alcune linee più spesse rispetto ad altre, probabilmente eseguite con del pigmento liquido.

Apostle, vicepresidente senior e direttore dei Old Masters di Sotheby’s a New York, che ha avuto la possibilità di fare studi approfonditi, suggerisce che possa trattarsi di un unicum, infatti non ci sono fonti che certifichino l’esistenza di repliche di questo soggetto da parte di Botticelli.
Apostle continua spiegando che “Il pannello era un bene prezioso nel Rinascimento e se per caso c’era un quadro abortito in giro, in questo caso una composizione di Madonna col Bambino, allora non si voleva buttarlo via”. Botticelli, quindi, riutilizzò la tavola girandola, e utilizzandola per un’altra composizione.

La tavola è di legno di pioppo, un supporto tipico nella Firenze rinascimentale. 
Le analisi di Sotheby rivelano inoltre una fessura al centro della tavola e un  nodo. Si nota anche che il dipinto è stato “rimaneggiato ad un certo punto nel 20° secolo”, come confermato da Apostle, che continua dicendo che “è inserito a sandwich su una tavola moderna, con il dorso e il fronte originali su entrambi i lati,un tipo di marouflage”.

E’ probabile che Botticelli abbandonò inizialmente la tavola proprio a causa del nodo centrale del supporto, che risultava inadatto a quel tipo di composizione.
Osservando il dipinto, si nota immediatamente che il viso di Cristo è decentrato, spostato verso la sinistra (di chi osserva) forse proprio per evitare l’imperfezione del supporto.

Invece  Apostle considera che “Per me quello che trovo commovente è che Cristo è un po’ fuori centro. Botticelli ha inclinato leggermente la testa, che è più umana. Botticelli avrebbe avuto più di 55 anni quando è stato dipinto questo, che nel Rinascimento era oltre la mezza età, e sento che c’è qualcosa in questo quadro che Botticelli sta prevedendo, la comprensione che moriremo tutti: ha una profonda carica emotiva. Se avesse rappresentato Cristo pieno e rigido, questo sarebbe più simile a un’icona; un po’ più impenetrabile“.

Apostle, a proposito della tecnica pittorica, afferma poi che in questo dipinto Botticelli “l’ha cambiata”, fondendo tempera e olio. Inoltre Sotheby’s precisa che è stato effettuato l’ XRF, e sono apparse evidenti delle aree ritoccate. Le mappature indicano alcuni elementi utilizzati da Botticelli per realizzare l’opera: bianco piombo, verde rame e/o blu, rosso mercurio (vermiglione) e marroni a base di terre ferrose (terra d’ombra e altri). 
Il calcio appare ovunque, probabilmente come gesso e nero d’ossa. Non si esclude che ci siano anche altri pigmenti, ma è probabile che non siano stati rilevati a causa del loro peso atomico o perché solo in tracce.

Il dipinto partirà da una base d’asta di 40 milioni di dollari, siamo sicure che le sorprese non finiranno qui! Le analisi scientifiche hanno anche questa volta esercitato un ruolo fondamentale per la corretta attribuzione.