Chi decide se e’ un Caravaggio?

Set 29, 2021

Domani è il 450esimo compleanno di Caravaggio.

Non ci saranno praticamente festeggiamenti, tranne qualcosa di quasi improvvisato. Niente a che vedere con tutto quello che era stato organizzato per i 400 anni dalla morte. 

In quella occasione Art–Test analizzò diversi dipinti la cui autografia è indiscussa, tra cui il Bacco degli Uffizi, le 7 opere di misericordia di Napoli, la Resurrezione di Lazzaro di Messina, e altri su ancora si discute, come il Ragazzo morso da un ramarro della collezione Longhi.

La mancanza di celebrazioni ufficiali è probabilmente a causa della prolungata pandemia, che ha reso impossibile programmare e soprattutto pensare di avere un ritorno economico sufficiente, visto che non si poteva prevedere se le eventuali mostre sarebbero potute rimanere aperte.

Così si “perde” l’occasione di un confronto su un pittore che comunque continua ad affascinare, anche alla sua arte così “instagrammabile”, e al fascino un po’ tenebroso delle sue vicende personali. E la cui madre “continua ad essere incinta”, paragrafando il felice titolo di un saggio di T. Montanari. Sono diversi infatti i dipinti che in questi anni sono stati proposti come autografi. Sull’ultimo, l’Ecce Homo di Madrid, è appena uscito l’articolo scientifico di Cristina Terzaghi, negli atti di convegno tenutosi a Napoli nel 2020. E’ uscito anche Caravaggio’s Cardsharps on Trial : Thwaytes v. Sotheby’s, scritto da uno dei protagonisti del lungo processo su una copia de“i Bari” conclusosi nel 2015, che racconta nel dettaglio cosa succede quando gli esperti non sono d’accordo sull’autografia di un dipinto. E sul ruolo riservato alle analisi tecniche e a quelle storiche artistiche.

In mancanza di un confronto dal vivo, si combatte, insomma, a colpi di pubblicazioni. E per quanto riguarda come e chi decide se è un Caravaggio, in attesa che si arrivi a dei protocolli condivisi, è ancora terra di conquista.