La meravigliosa “Testa femminile” di Leonardo, detta anche “Scapigliata” è conservata alla Galleria Nazionale di Parma, rappresentava per Leonardo da Vinci una sorta di manifesto del suo status di pittore eccellente e, allo stesso tempo, una sorta di salvacondotto per la sua abitudine di non finire i suoi quadri, secondo le ultime ricerche di Carmen Bambach, pubblicate in occasione della interessantissima mostra “Unfinished” al MET di New York. Infatti, sembrerebbe che Leonardo volesse paragonarsi ad Apelle di Kos, il leggendario pittore greco antico. In un libro di cui è noto che Leonardo possedeva, Plinio scrisse che le Apelle avevano lavorato su una Venere senza essere in grado di portarla a termine, rimanendo tuttavia, nonostante questo “fallimento”, il più grande pittore mai esistito, e piuttosto “inventando” il genere “non finito”.
Art-Test ha svolto indagini sulla Scapigliata presso il Metropolitan Museum of Art (MET) di New York, per valutare il suo stato di conservazione prima del suo trasferimento a Parigi, per la mostra “Leonardo in Francia – Il Maestro e i suoi allievi 500 anni dopo l’attraversamento le Alpi. 1516-2016 “, aperto presso l’Ambasciata d’Italia fino al 20 novembre 2016.
Art-Test ha anche eseguito analisi su altri due dei più importanti dipinti in mostra a Parigi: il “San Giovanni” di Salaì della Pinacoteca Ambrosiana di Milano e il “Salvator Mundi” (o “Testa di Cristo”) anche attualmente normalmente attribuito al suo assistente preferito e amico Salaì, ma da altri studiosi eminenti, reputati di essere per mano dello stesso Leonardo.
Le riflessioni di queste grandi opere d’arte, insieme a molte altre immagini diagnostiche, sono pubblicate con dimensioni e qualità considerevoli nel catalogo della mostra.