Come sei diventata restauratrice? Quale è stato il tuo percorso formativo?

Questo lavoro mi ha affascinato da sempre e dopo la maturità la strada era già segnata: Firenze, Istituto per l’arte ed il restauro di Palazzo Spinelli dove mi sono diplomata nel settore di restauro dipinti.

Successivamente al diploma ho iniziato a fare pratica presso qualificati studi di restauro partecipando alla realizzazione di lavori importanti, e continuando a seguire, appena possibile, corsi di formazione e specializzazione in foderatura e pulitura dei dipinti. Oggi dopo 35 anni di esperienza continuo questo lavoro tutti i giorni con costante e rinnovata passione.

Parliamo ora di un tuo lavoro. Con Art-Test ci sono state molte occasioni di collaborazione, quale vuoi ricordare?

Con Art-Test ci sono state occasioni di collaborazione in particolare sul restauro di un dipinto di Carlo Dolci raffigurante una Madonna con bambino dove è stata effettuata una radiografia, la necessità era di sondare se nelle aree indicate dalla committenza se vi fosse uno strato pittorico soggiacente, dato che la composizione suggeriva che nella composizione ci fossero altri personaggi o altri elementi, e non si capiva dove fossero rivolti i loro sguardi; ed infatti la radiografia ha confermato la presenza di un’ altra figura sotto lo strato pittorico di colore scuro, la Vergine e il Bambino tendevano il loro sguardo verso un Mago genuflesso.

(Vedi anche qui).

Carlo Dolci – Galleria Palatina Firenze, a ds l’immagine visibile dopo il restauro e a sn la ricostruzione della prima versione con un re mago genuflesso come appare in radiografia

In generale quali sono i problemi che più comunemente si incontrano durante un restauro in cui è più utile la diagnostica? E che vantaggi comporta ad un restauratore affiancare ad un progetto di restauro una campagna diagnostica mirata?

La diagnostica si richiede quando c’è la necessità di approfondire la lettura completa dell’opera la conoscenza dei materiali, delle tecniche di esecuzione, e del suo stato conservativo, il restauratore se ne serve per condurre al meglio l’intervento acquisendo informazioni non individuabili ad occhio nudo.

Il team restauratore, diagnosta e storico dell’arte può arrivare ad un’analisi conoscitiva completa riguardo la composizione dell’opera ed il suo stato conservativo.

Lavori da molti anni in questo campo, che cambiamenti hai notato per esempio a livello di clientela, prezzi e committenze?

Lavoro sia per committenze pubbliche che private e in questo modo c’è sempre una continuità di incarichi. La committenza pubblica dei Musei e delle Fondazioni sembra stia riprendendo la sua attività, dopo il fermo della pandemia, organizzando mostre per le quali si richiede spesso il restauro delle opere. La committenza privata di collezionisti ed antiquari oscilla molto a seconda di quello che richiede il mercato che, come per tutte le attività autonome di servizi, è sempre molto variabile. Purtroppo la concorrenza è consistente ma si cerca di rispettare una congruità del compenso per mantenere sempre una alta qualità del lavoro.