Nell’attraversare i corridoi della fiera belga BRAFA 2023 ho avuto il mio “coup de coeur” per questa opera: piccola ma degna di essere esposta in un museo. Mi ha attirato subito per la sua particolarità. Si tratta di una meticolosa ceroplastica, una copia in miniatura, e trasformata in 3D, dello Sposalizio della Vergine di Raffaello, oggi conservato a Brera. Differisce solo per la cornice, in questo caso anch’essa in cera e arricchita dai ritratti di importanti filosofi.
E’ proprio un pezzo unico sia per la tecnica in cui è stata concepita sia per la sua storia. Ad esporla Chiale Fine Art, ed è proprio Alessandro Chiale ad illustrarci la storia di questa meraviglia, storia che mi ha definitivamente catturato.

La ceroplastica infatti è stata usata solitamente per riprodurre modelli anatomici, in questo caso invece siamo di fronte ad un manufatto artistico dal grande valore storico.
Della grande tavola di Raffaello sappiamo che fu” donata”, non proprio spontaneamente, dal Comune di Città di Castello al generale napoleonico Lechi. Quest’ultimo la rivendette appena tre anni dopo al conte Giacomo Sannazzari della Ripa, pavese, mercante e tra i più importanti collezionisti di Milano. Il Sannazzari lasciò l’opera, nel 1804, in eredità all’Ospedale Maggiore di Milano. Anche questa volta l’opera venne messa in vendita e fu acquistata da Eugenio de Beauhernais che donò l’opera all’ Accademia milanese di Belle Arti. Infine, insieme a tutte le altre opere della collezione dell’Accademia arrivò alla Pinacoteca di Brera, inaugurata nel 1809, dove è tuttora esposta.
Ancora non è chiaro se questa copia in cera fu commissionata dal Beauhernais prima di privarsi della grande pala per cederla all’Accademia, o fu a lui donata come ringraziamento del lascito. Potrebbe anche essere stato un dono fattogli per le nozze; infatti, il soggetto dell’opera sarebbe del tutto adatto come augurio di prosperità.
Quest’opera, nella sua rarità, è quindi un documento affascinante che ci permette di fare capolino in un momento storico interessantissimo, durante il quale si gettano le fondamenta per la costituzione di una delle più importanti pinacoteche del mondo. Non conosciamo il nome dell’artista che la realizzò, ma quest’opera è anche la testimonianza dell’esistenza di maestranze abilissime, capaci di poter eseguire con questa tecnica un’opera di grandissimo pregio.
Chissà che non entri a far parte di una collezione pubblica, e quindi possa diventare accessibile a tutti.
