Vero o falso? Spesso tra l’una o l’altra ipotesi ci passano milioni e la reputazione di studiosi e gallerie. Ragioni sufficienti per suscitare la curiosità anche di un pubblico non specialista ed infatti spesso queste notizie fanno il giro del mondo.
Per fare una mostra su falsi appartenenti ad un museo, acquisiti o donati, e creduti originali fino a pochi anni fa, ci vuole però un certo coraggio. È quello che hanno fatto per la mostra Art & Artifice del Courtauld Institute di Londra.
Sono messi in mostra dipinti, disegni e sculture sui quali la ricerca ha posto dei punti interrogativi (nel caso di alcuni disegni in realtà a mettere la pulce nell’orecchio è stata una telefonata anonima!), e, generalmente, la diagnostica è stata dirimente.
Il presunto “Botticelli” era considerato tra i tesori del museo e sembrava la summa dell’artista, mentre in realtà era piuttosto una somma, di varie parti copiate da opere originali. Anche la materia sembrava convincente: craquelure, tarli, e spacchi da invecchiamento. La radiografia ha però trovato buchi di tarli fatti con il trapano e le analisi chimiche materiali novecenteschi.
E così per molti altri. E poi firme, timbri di galleristi ed altri particolari per ingannare gli esperti, e addirittura dozzinali imitazioni di ceramiche antiche da mercatino, spacciate per quattrocentesche.
Il Courtauld rende un ottimo servizio non solo ai non specialisti, che possono avvicinarsi alla complessità del mondo delle attribuzioni, ma anche agli storici, che hanno modo di apprendere quali sono i metodi e le tecniche che si sono mostrati risolutivi.
Quiz
In alcuni casi basta la sola osservazione. Il Courtauld pone dei quesiti ai suoi visitatori e uno ve lo riproponiamo qui: uno di questi due disegni sotto è un originale di Tiepolo. Quale, e perché?
Soluzione:
Quello originale è quello che rappresenta l’uomo con l’elmo. Potrebbe essere il ritratto di Alessandro Magno. Le linee del Tiepolo sono semplici ma sicure, essenziali ma vivaci.
Il disegno dei due soldati seduti e stato donato al Courtauld, nel 2011 come falso, a scopi didattici. Nel cercare di imitare il maestro, il falsario ha riempito il disegno di linee a zig zag, pesanti e insicure. Qui le ombreggiature, al contrario di quello che succede nell’originale, non riescono a rendere i volumi.
In altri casi, come quello di un disegno originariamente attribuito a Michelangiolo, la critica e’ ancora divisa. La riflettografia ad infrarossi ha rivelato un altro disegno. La questione è ancora aperta.
Aperti e interessanti al Courtauld. Peccato soltanto non abbiano pensato a pubblicare un catalogo.