Sostenibilità nel restauro, mito o realtà? Il caso esemplare del monumentale cantiere del Battistero di Firenze

Ott 22, 2023

Siamo abituati a valutare i risultati di una campagna diagnostica ma raramente ci soffermiamo sul processo, su tutto il lavoro dal primo sopralluogo all’attimo prima di premere “start” e iniziare l’acquisizione dei dati. È un tempo cruciale, tanto quanto quello in cui si acquisiscono i risultati. Senza una fase preparatoria che tenga conto di tutte le variabili, anticipi e risolva tutti i possibili, il successo dell’analisi diagnostica e, di conseguenza, la realizzazione delle aspettative del committente, compresi i tempi, e l’aspetto della sostenibilità, potrebbero essere compromessi. La conoscenza e la pianificazione fanno la differenza.

Tutto questo lo abbiamo raccontato nel nostro intervento, condiviso con SOING durante il convegno “Recupero e conservazione del patrimonio edilizio storico ed artistico” organizzato da Mapei (https://www.youtube.com/watch?v=V955mTfFMvk).

Il terzo convegno tematico di Mapei, tenutosi a Firenze il 5 e 6 ottobre 2023 si è infatti concentrato sulla sostenibilità nell’ambito del restauro, dall’analisi dei materiali all’intervento effettivo.

Qual è il ruolo della diagnostica in tutto questo? Essenziale!

La diagnostica permette di calibrare gli interventi e la scelta dei materiali, e trovare la soluzione migliore che duri nel tempo, evitando sprechi, costi aggiuntivi e impatti ambientali.

Relatori di calibro nazionale ed internazionale, esperienze di cantiere che hanno presentato quanta meticolosità di progettazione è necessaria nei cantieri di enorme impatto storico, artistico e sociale. Contributi, come “Patrimonio architettonico diffuso sul territorio e materiali locali. Un legame inscindibile” a cura del Prof. Marco Zerbinatti e Dr. Lorenzo Appolonia hanno evidenziato quanto sia importante nei restauri il rapporto con i materiali di costruzione locali e la loro connessione storica.

Nel nostro intervento, come abbiamo anticipato, abbiamo letteralmente acceso le luci su tutto quello che intercorre tra un sopralluogo, la redazione del progetto e la messa in atto. Abbiamo parlato come sia in primo luogo importante l’affiatamento della squadra, ed è questo che è accaduto con SOING.

Bisognava rispondere alle esigenze della committenza, l’Opera del Duomo di Firenze, e trovare il miglior modo di procedere partendo da un dato non modificabile: il ponteggio e le geometrie della cupola del Battistero. Ed ancora bisognava pensare ad un set up non convenzionale, , essere pronti a cambiare la strada conosciuta per “portare a casa” il risultato. Ed è questo che abbiamo fatto, modificando i nostri set-up, allineando le agende dei giorni di acquisizione e tenendo presenti anche altri professionisti (e talvolta i visitatori!), e alternando le acquisizioni tra ore di luce e ore di buio. Sì perché  non è possibile oscurare il Battistero! Abbiamo quindi sfruttato le ore serali per acquisire immagini in luce UV.

I tubi del ponteggio sono diventati sostegni per le sorgenti luminose, ci siamo inventati un modo una “biga” su cui far scorrere la camera a testa in su, che ci permettesse di analizzare l’ultimo piano particolarmente in scorcio e un sistema per far coincidere le inquadrature fatte durante le ore diurne con quelle acquisite nelle ore notturne. Tutto questo moltiplicato per 8 piani e 8 vele.

E siamo sicuri che il nostro lavoro aiuterà restauratori e storici ad agire in modo puntuale e più sostenibile possibile.

L’impatto sull’ambiente ridotto al minimo, ma la quantità di dati prodotta è stata imponente, e guardando ora all’immenso cantiere Battistero ci viene solo da commentare: se puoi sognarlo puoi farlo!

Emanuela Massa
Emanuela Massa