Al mondo dell’arte interessa elaborare degli standard per la valutazione delle opere d’arte?

Set 27, 2023 | Art Word, Convegni, Falsi, Strumenti

Nella prestigiosa conferenza Art Business tenutasi a Londra il 12 settembre 2023, che ha visto radunati rappresentati di più di 160 organizzazioni e 350 professionisti del settore, si sono affrontati una serie di interessanti argomenti a cavallo tra arte, diritto e mercato, come la sostenibilità nel mondo dell’arte e le ripercussioni dell’Intelligenza Artificiale.

Art-Test è stata invitata a contribuire ad una tavola rotonda su un argomento che ci sta moltissimo a cuore: “Gli standard nella valutazione delle opere d’arte“.

Al panel hanno partecipato esperti di chiara fama ed esperienza, tra cui Maria de Peverelli di Stonehage Fleming, Martin Wilson (Phillips) e Jennifer Schipf di AXA, che ha abilmente moderato la sessione.

La premessa di fondo è stata l’attuale mancanza di tali standard nella valutazione professionale delle opere d’arte. Infatti, a differenza di molti altri mercati, l’industria dell’arte opera senza un quadro universalmente accettato di standard e protocolli internazionali per definire una “due diligence” completa.

La discussione si è quindi concentrata sulle implicazioni che ciò comporta a tutti i livelli, tra cui la mancanza di trasparenza e responsabilità individuale che affligge il settore.

Si è partiti da una domanda cruciale: “cosa offrirebbe al mondo dell’arte un insieme di standard coerenti a livello internazionale?”. Ai relatori è stato chiesto inoltre di riflettere sulla effettiva richiesta da parte del mercato dell’arte di tali standard e sul perché non ce ne siano ancora.

La mancanza di un approccio condiviso si estende infatti a tutte le aree toccate da un’eventuale ricerca professionale, come provenienza, autenticità (compresa l’analisi tecnica), conservazione e ricerca storico-artistica.

Il risultato non è solo una disparità di protocolli tra i diversi attori del mondo dell’arte, ma anche aspettative diverse dai musei, alle case d’asta, ai collezionisti privati, ad esempio per quanto riguarda i condition report.

Questa divergenza, che risulta evidente a tutti coloro che sono coinvolti nel settore, rafforza l’impressione che il mercato dell’arte manchi completamente di regole. Anche se ciò non è del tutto vero, questa percezione mina purtroppo la fiducia del mercato e dei suoi partecipanti.

Durante l’avvincente discussione che è scaturita, sono stati citati diversi casi reali, come quello sopra riportato, che rivelano le inequivocabili ripercussioni di questa mancanza di standardizzazione.

Si è anche discusso di come l’assenza di protocolli condivisi avvantaggi soprattutto coloro che preferiscono operare in modo non professionale, mentre di fatto ostacola coloro che improntano la loro attività sulla trasparenza e sull’assumersi la responsabilità del proprio operato.

Art-Test può testimoniare come nel mercato circolino moltissime opere d’arte false o erroneamente attribuite, anche se dotate di certificati e altri documenti vari. E sebbene, inevitabilmente, la maggior parte di questi casi restino nascosti, causando disagio solo ai proprietari, quando alcuni vengono portati all’attenzione del pubblico, inevitabilmente lo “scandalo” che ne deriva mina ulteriormente la fiducia nel mercato dell’arte.

Tuttavia, molte decisioni critiche, inerenti ad esempio la valutazione dell’autenticità di un’opera d’arte, sembrano restare nelle mani di un gruppo selezionato di esperti o fondazioni, che agiscono per lo più senza completa trasparenza riguardo al loro processo di autenticazione.

Spesso i proprietari ricorrerono alle analisi scientifiche come ultima risorsa. Tuttavia, anche in questo ambito è necessario porre le domande giuste ai laboratori per ricevere risposte significative. Anche qui sono necessari standard.

Stabilire standard e protocolli per le procedure di valutazione scientifica sarebbe fondamentale per decidere cosa può e deve essere chiesto alla scienza e come interpretare i risultati.

Ad esempio, non è possibile pensare di dimostrare l’autenticità di un dipinto senza un esame approfondito dei materiali utilizzati, e tale esame deve impiegare le tecniche appropriate prendendo in considerazione tutti gli aspetti rilevanti.

La proposta di Art-Test per definire gli Standard dell’Arte Diagnostica


E’ necessario un accordo, un protocollo condiviso che stabilisca quali sono le metodologie e le tecniche da impiegare in queste valutazioni.

Durante il panel si è discusso della possibilità e opportunità di stabilire questi standard ma è anche stato sottolineato che qualsiasi accordo di questo tipo deve avere origine all’interno dello stesso mercato dell’arte.

Raggiungere questo obiettivo, tuttavia, non è un’impresa da poco e potrebbe richiedere la formazione di un organismo riconosciuto a livello globale con un mandato chiaro da parte di tutte le parti interessate.

Questo sforzo può rivelarsi impegnativo, poiché acquirenti, venditori e altre parti interessate possono avere prospettive divergenti. Tuttavia, i potenziali benefici di tali standard unificati per la “due diligence” nel campo dell’arte sono considerevoli e promettono di aumentare la fiducia, la trasparenza e la professionalità di un mondo dell’arte in continua evoluzione.

Anna Pelagotti
Anna Pelagotti